Myself
“sembra passato un secolo da quando mi sono laureata con Mario Monti, si proprio lui. E’ partita tutta da li la mia prima vita, focalizzata sulla carriera. Non che l’avessi pianificata, ma avevo una gran voglia di farcela, da sola. Ho lavorato nella finanza a Londra, prima per Moody’s, poi per le altre importanti banche d’affari. Felice? Si. Ero indipendente e ciò che facevo mi riusciva bene. Poi incontro un Olandese che ha solo 25 anni, e sta volta mi innamoro. Resto incinta subito. A 38 anni. Una nuova vita mi fa toc toc. Ed eccomi qua, tipico esemplare sociologico di primipara attempata, è questa la definizione clinica, che davanti alla maternità dice: ciao, è stato bello, mi sono presa le mie soddisfazioni, ora mi reimposto l’esistenza. E’ che ho sentito proprio: adesso voglio fare in un altro modo, ricalibrare le cose, vivermi gli affetti. La vita ha fasi e desideri diversi, non può essere un mansionario fisso. E così torno in Italia. Finchè arriva la seconda gravidanza e, mentre sto pensando che da noi una mamma non ha molti aiuti, anzi, ho un’idea: se mi inventassi un servizio di cui c’è bisogno ma non esiste, e mi permette di vedere i miei figli quando voglio? Ed è nato il mio Kikolle Lab. 300 mq, dove oggi lavorano con me 5 persone assunte, i piccolissimi possono passare giornate con i genitori o tate, e i più grandicelli fare gioco libero o altre attività. Io abito al piano di sopra. E ora ho un terzo figlio. Anche lui coi capelli rossi”.